Le convinzioni sono tutto ciò che noi crediamo vero ed hanno il potere di plasmare la nostra visione della realtà. In breve, un qualcosa, un’idea che diamo come certa.

Le convinzioni possono essere potenzianti o limitanti:

  • Le convinzioni potenzianti è un concetto che incute in noi un messaggio positivo: se credi di poter svolgere un’azione probabilmente ce la farai (“ Sono io il responsabile del mio destino”)
  •  Le convinzioni limitanti sono le catene invisibili che bloccano, limitano e impongono determinate azioni da compiere e che in pratica non permettono di esprimere il proprio potenziale (“Sono fatto così”)

Se noi ci convinciamo di una cosa, il nostro cervello ci farà notare prevalentemente tutto ciò che conferma quella cosa.

Molte delle convinzioni che abbiano sono figlie della cultura a cui apparteniamo, dell’epoca storica o della religione di riferimento, altre si formano in seno alla famiglia, portandoci ad assorbire il pensiero dei nostri genitori ed educatori già nei primissimi anni di vita.

Si creano nella nostra mente paradigmi che acquisiscono forma e sostanza di verità assolute ed inamovibili, quando in realtà sono solo il prodotto delle nostre convinzioni, stratificate in anni di azioni e conferme ripetute.

Noi traiamo soddisfazione e tranquillità interiore dal vedere confermati i nostri paradigmi, veri o falsi che siano e quindi il nostro cervello ci aiuta in questo. È il classico circolo vizioso.

In altre parole, si tratta della strategia inconscia che continuiamo ad utilizzare per fare esperienza della realtà. A tutti gli effetti, questa strategia cognitiva determina la realtà di chi la utilizza.

Ad esempio se un vostro collega, arriva a lavoro al mattino portando per tutti dei favolosi pasticcini in regalo, senza dare troppe spiegazioni.

A questo punto, è inevitabile che vi facciate un’idea del vostro collega, e questa idea dipenderà molto dalle vostre opinioni pregresse nei suoi confronti.

  • Immaginate di essere convinti che il collega sia uno di quelli che tende a fare le cose sempre e solo per ottenere un tornaconto personale.

Di fronte a questo suo comportamento, cos’altro potreste pensare, se non che abbia organizzato questo regalo solo per ottenere qualcosa in cambio?

  • Al contrario, se invece le opinioni che avete nei suoi confronti sono diverse e pensate invece che sia una persona davvero generosa, beh, allora tenderete ad apprezzare il regalo, confermando la vostra opinione pregressa.

Eppure, l’unico dato certo che avete a disposizione è che il vostro collega ha portato dei pasticcini, nient’altro. Ma i vostri cervelli a fronte di questo dato iniziano a rielaborare le informazioni utilizzando le esperienze passate

Il risultato?  Un solo comportamento, ma ben due realtà completamente diverse

Per migliorare le vostre performance e gestire la comunicazione in maniera efficace dovete conoscere le vostre strategie mentali e/o quelle del vostro interlocutore.  

Scegliere consapevolmente cosa credere è un atto di potere, non un potere formale, ma un potere effettivo. Non sono gli eventi esterni che hanno il potere di farci vivere bene, ma l’interpretazione che diamo a essi.

 La realtà è SEMPRE NEUTRA, né buona, né cattiva

Nel coaching la tecnica di Re incorniciare (usata da Richard Bandler e John Grider) significa trovare un’interpretazione che si adatti alla situazione in modo alterando valido ma che produca in te una risposta capace di espandere le tue possibilità.  Consiste nel cambiare il quadro entro il quale una persona percepisce certi eventi, allo scopo di cambiare il significato degli eventi stessi. Quando il significato cambia, le reazioni e i comportamenti della persona cambiano anch’essi.

“TUTTO È RELATIVO. PRENDI UN ULTRACENTENARIO CHE ROMPE UNO SPECCHIO: SARÀ BEN LIETO DI SAPERE CHE HA ANCORA SETTE ANNI DI DISGRAZIE.”
(ALBERT EINSTEIN)